“Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e le loro proprie aspirazioni le anime, di cui il corpo non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano.”
“Tu non le sai, povero ubriaco filosofo, queste cose; non ti passano neppure per la mente. Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’essere uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà.”
“Lessi così di tutto un po', disordinatamente; ma libri, in ispecie, di filosofia. Pesano tanto:
eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole.”
“Ebbene signor Meis, il destino di Roma è l’identico. I papi ne avevano fatto – a modo loro, s’intende – un’acquasantiera; noi italiani ne abbiamo fatto, a modo nostro, un portacenere.”
“Ogni oggetto in noi suol trasformarsi secondo le immagini ch’esso evoca e aggruppa, per così dire, attorno a sé. Certo un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell’oggetto per sé medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d’immagini care. Né noi lo percepiamo più qual esso è, ma così, quasi animato dalle immagini che suscita in noi o che le nostre abitudini vi associano. Nell’oggetto, insomma, noi amiamo quel che vi mettiamo di noi, l’accordo, l’armonia che stabiliamo tra esso e noi, l’anima che esso acquista per noi soltanto e che è formata dai nostri ricordi.”
“Porque la vida, por todas sus descaradas absurdidades, pequeñas y grandes, de que está felizmente llena, tiene el inestimable privilegio de poder prescindir de esta estupidísima verosimilitud, a la que el arte cree su deber prestar obediencia.
Las absurdidades de la vida no tienen necesidad de parecer verosímiles, porque son verdaderas. Al contrario de las del arte, que, para parecer verdaderas, tienen necesidad de ser verosímiles. Y entonces, al ser verosímiles, ya no son absurdidades.”
“-In cuor di donna quanto dura amore? (Ore)
-Ed ella non mi amò quant'io l'amai? (Mai)
-Or chi sei tu sì ti lagni meco? (Eco)”
“Lessi così di tutto un po', disordinatamente; ma libri, in ispecie, di filosofia. Pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole.”
“Siamo o non siamo su un’invisibile trottolina, cui fa da ferza un fil di sole, su un granellino di sabbia impazzito che gira e gira e gira, senza saper perché, senza pervenir mai a destino, come se ci provasse gusto a girar così, per farci sentire ora un po’ più di caldo, ora un po’ più di freddo, e per farci morire – spesso con la coscienza d’aver commesso una sequela di piccole sciocchezze – dopo cinquanta o sessanta giri?”
“Si reconocemos que equivocarse es propio del hombre, ¿no es una crueldad sobrehumana la justicia?”
“Dalle vette nuvolose delle sue astrazioni il signor Anselmo lasciava spesso precipitar così, come valanghe, i suoi pensieri. La ragione, il nesso, l’opportunità di essi rimanevano lassù, tra le nuvole, dimodochè difficilmente a chi lo ascoltava riusciva di capirci qualche cosa.”
“Hai mai pensato di andare via e non tornare mai più? Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in un posto lontano e ricominiciare a vivere, vivere una vita nuova, solo tua, vivere davvero. Ci hai mai pensato?”
“Mi parve anche che questo nome quadrasse bene alla faccia sbarbata e con gli occhiali, ai capelli lunghi, al cappellaccio alla finanziera che avrei dovuto portare. «Adriano Meis. Benone! M›hanno battezzato.»”
“dello Sperone ch’era il miglior vigneto della nostra contrada,”
“But ignorance manufactures denial. So though my eyes were sometimes black or swollen, my lips puffy or busted, though I often intentionally wore clothes that would hide the black and blue bruises scattered all over my body, or grit my teeth through the pain in an effort to walk so I could look as if nothing were wrong—when in fact my entire body was sore—I believed that as long as he didn’t break any bones, it wasn’t really violence.”
“Christ must do a lot of puking when he reflects upon the good works done in his name.”
“I said that the greatest female writers, with almost no exceptions, have been childless. A fact. And I have said that women generally, by virtue of their desire to mother, are incapable of the necessarily single-minded focus anyone must bring to the creation of literature, true literature. I don’t retract a word. That is a fact.”
“Alle stjerner falder en dag. Men en stjerne er kun en lille gnist fra det store bål på himlen.”
“The brain may take advice, but not the heart, and love, having no geography, knows no boundaries: weight and sink it deep, no matter, it will rise and find the surface: and why not? any love is natural and beautiful that lies within a person's nature; only hypocrites would hold a man responsible for what he loves, emotional illiterates and those of righteous envy, who, in their agitated concern, mistake so frequently the arrow pointing to heaven for the one that leads to hell. ”
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